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Ivan Provedel: dal Liapiave alla Serie B......

08-10-2014 12:59 - News Generiche
Ci sono storie nella vita che val la pena raccontare e quella che stiamo per snocciolare è sicuramente una di queste. Siamo nell'estate del 2009 ed un ragazzo dal capello biondo platino, che all'epoca aveva 15 anni, sta passando uno dei periodi più difficili, calcisticamente parlando, della propria vita. Motivo? L'avere il difetto di essere un buon attaccante, uno di quelli che la porta la vede e la vede benissimo e che gli allenatori nella propria squadra vorrebbero sempre avere. Qual è il problema quindi, vi starete chiedendo. Il problema è che, questo stesso ragazzo, ha una voglia matta di giocare in porta, ma nessuno, dico, nessuno, vuole dargli l'opportunità di realizzare questo sogno, al punto da condurlo a prendere in seria considerazione la possibilità di lasciare il calcio. A questo punto, a prendere decisamente la situazione in mano, ci pensa il destino, un destino che lo porterà, nel giro di pochissimo tempo, a bruciare le tappe.
E' proprio in quella famosa estate infatti che questo buonissimo attaccante, decide di aderire ad uno stage per portieri, organizzato presso gli impianti di Oderzo ed è durante uno di questi allenamenti, che il preparatore dei portieri in forza all'epoca al Liapiave Renzo Zanet, lo adocchia, grazie anche alla preziosa segnalazione di uno degli organizzatori di quello stage, tal Gianfranco Zigoni. Il giudizio visivo, sommario ma come al solito estremamente preciso, convince Zanet ad esporre la situazione contingente al responsabile del settore giovanile Luciano Giovanetti, maturando alla fine del colloquio, la decisione consensuale che una chance di giocare in porta, questo ragazzo se la sarebbe proprio meritata. Fu più o meno così che, Ivan Provedel, nell'agosto del 2009 approdò al Liapiave, cominciando fin da subito a lavorare da "portiere" e meritandosi via via di giocare con continuità addirittura con la squadra dei più grandi, quella dei 93 allenata da Claudio Pollesel, che con un percorso netto vinse il campionato provinciale ed ottenne il passaggio ai regionali, nonostante la sconfitta nella famosa finale di Castello di Godego, giocata il 2 giugno 2010 contro il Ponzano (unica sconfitta stagionale di una squadra che per il resto vinse tutte le partite giocate).
Quella partita fu l'ultima che Provedel giocò con la nostra casacca, poichè già l'anno successivo il portiere di Pasiano approdò niente meno che all'Udinese, dando avvio a quella che di fatto continua ancor oggi ad essere una brillante carriera tra i professionisti. Dopo Udine infatti, ecco il passaggio al Chievo, con cui arriva a giocarsi da protagonista la semifinale scudetto del campionato Primavera contro la Lazio, purtroppo persa a Gubbio contro la Lazio per tre a uno. E poi, dopo due brillanti annate nelle giovanili, ecco il salto nel calcio dei "grandi", a Pisa in Prima Divisone di Lega Pro, dove Ivan tra i pali aiuta la squadra nerazzurra a sfiorare la Serie B, persa anche qui in semifinale play off contro il Frosinone. Con il racconto siamo ormai arrivati ai giorni nostri e ad una Serie B che lui non si è comunque lasciato sfuggire: seppur non sia arrivata con la maglia del Pisa, Provedel durante la splendida stagione passata, è riuscito a catturare le attenzioni degli osservatori del neo promosso Perugia, che hanno deciso di puntare su di lui per affrontare una cadetteria riconquistata dal Grifo dopo tanti anni di sofferenza nelle categorie minori. Una Serie B affrontata di petto dal Perugia, che ad oggi, dopo sette giornate, si trova addirittura in testa alla classifica in solitaria ed il numero 1 di questa sorprendente capolista si chiama proprio Ivan Provedel, che sin qui si è meritato il posto di titolare sciorinando prestazioni confortanti con parate talvolta straordinarie (su tutte, ricordiamo le due prodezze al San Nicola di Bari), conquistando anche i favori della critica nazionale, che hanno condotto due grandi esperti come Mario Somma e Vincenzo D'Amico nella puntata del 90° minuto della scorsa settimana, a pronosticargli un futuro roseo in Serie A!
Ma ora, diamo spazio a lui, il protagonista, con alcune domande a cui Ivan ha piacevolmente risposto, per meglio inquadrare tutto il suo percorso e per carpirne quelle emozioni e quelle sensazioni che lo stanno di fatto accompagnando.

Come sta andando la tua nuova avventura a Perugia? Come procede il tuo inserimento in squadra?

Per il momento posso dire che per me è un esperienza positiva, siamo un buon gruppo e partita dopo partita troviamo sempre più intesa. In squadra mi sono inserito molto bene fin dai primi giorni proprio grazie alle grandi persone che fanno parte dello spogliatoio.

Lo scorso anno Pisa, ora Perugia, due piazze molto calde. Che sensazioni, che emozioni può provare un portiere così giovane, nel giocare con alle spalle una piazza (e una curva) così passionale?

Pisa prima e ora Perugia le ho scelte proprio per questo motivo, perché giocare in piazze importanti ed ambiziose ti porta ad avere maggiori responsabilità e stimoli che non possono essere altro che motivo in più per fare bene e crescere.

Ripercorriamo la tua "strana" carriera sin dall'inizio: eri un attaccante molto prolifico e poi, improvvisamente, ti sei trovato in porta ad un'età molto avanzata del percorso giovanile. Raccontaci tu tutti i passaggi chiave che ti hanno portato, ad oggi, a difendere i pali della porta di una squadra di Serie B.

Ho sempre giocato fuori proprio perché me la cavavo abbastanza bene e nessuno ha mai voluto "rischiare" di mettermi in porta nonostante fosse da sempre il mio ruolo preferito e che mi fa veramente amare il calcio. Dopodiché è arrivato il giorno in cui veramente non ne potevo più e la mia fortuna è stata quella di approdare al Lia Piave che è stata l'unica società che mi ha concesso l'opportunità di giocarmi le mie carte in questo ruolo e da li è iniziato il percorso che sto ancora intraprendendo per cercare di arrivare il più in alto possibile.

Che ruolo ha giocato il Liapiave nella tua carriera e che ricordo hai dell'anno trascorso all'interno della nostra società?

Come ho già detto il Liapiave é stata l'unica società a credere in me e a darmi le chance di cimentarmi in questo ruolo nuovo per me. Ho solo ricordi positivi di quell' annata dove ho avuto la fortuna di far parte di un grande gruppo di ragazzi e di essere tesserato con una società molto seria che mi ha fatto stare bene.

C'è una persona o delle persone, a cui ti senti di dire grazie per essere arrivato fin dove sei effettivamente arrivato?

Ci sono moltissime persone che mi vengono in mente ma se devo essere specifico, la persona che mi sento di ringraziare di più è Renzo Zanet, allora mio preparatore al LiaPiave, che è stata la persona che mi ha visto, mi ha portato a San Polo, mi ha dato fiducia e ha "investito" su di me. Se non fosse stato per lui non so dove sarei finito sinceramente.....

L'appetito vien mangiando, come si suol dire: aldilà di un'attualità che si chiama Perugia, cosa ti sei ripromesso per il tuo futuro personale?

Io lavoro e penso giorno per giorno, partita dopo partita per cercare di migliorarmi il più possibile senza pormi dei limiti. Il mio sogno è quello di approdare nel calcio dei Grandi, ma ora sono contento di essere a Perugia e penso a fare bene qui quest anno, poi si vedrà cosa vorrà fare di me il Chievo.

Il tuo presente non è solo Perugia, ma anche nazionale Under 20: cosa si prova a vestire la maglia di una rappresentativa nazionale?

La nazionale la vedo esclusivamente come un premio per il lavoro che faccio giorno dopo giorno con i miei compagni ed il mio preparatore. Indossare quella divisa è per me quindi unica fonte di orgoglio e fortuna.

Chiusura con un monito per i giovani tesserati del Liapiave: che consigli ti senti di dare a tutti coloro che aspirano a ripercorrere le tue orme? Aldilà delle capacità tecniche, che sono ovviamente indispensabili per "fare strada", quali sono le regole che un giovane si deve prefissare, per arrivare a far diventare quella che è una semplice passione, come un lavoro professionistico a tutti gli effetti?

Ancora non ho fatto nulla di importante, ma con la poca esperienza che sto avendo in questo anno e mezzo da professionista, posso solo dire ai più giovani di finire gli studi prima di tutto e di vivere il calcio esclusivamente come una passione che comunque prevede dei sacrifici come per esempio il vedere meno gli amici. La regola più importante, secondo me, è quella comunque che il lavoro paga sempre, quindi bisogna pensare solo a lavorare e migliorarsi senza perdere mai il sorriso e prima o poi i risultati arriveranno.

Era o non era una bella storia da raccontare? La storia di un predestinato, il cui futuro sembra ancora tutto da scrivere. Ed a scriverlo sarà sempre quel famoso destino che a partire dall'estate del 2009 ha deciso di strizzargli l'occhio e di prendersi decisamente cura di lui.......

Complimenti Ivan e avanti così: l'età è dalla tua parte e per onorare ancora meglio l'opportunità che il Liapiave ti ha dato a suo tempo, devi dare continuità a questo cammino davvero straordinario! Bravo ancora e grazie per la disponibilità!!!


Fonte: Ufficio Stampa

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